ENG
The abundance of food available to everybody. An idyllic world where food never fails but is created with the power of imagination.
A world of dreamers who contemplate the unlikely beauty and see the strength of the rough sea in waves of beer, or where the velvety leaf of cabbage takes the form of a girl’s cap with a lantern.
Inspired by the works of Magritte, De Chirico, the artistic movement of Lorenzo Alessandri, I tried to convey with my photos the power of surreal thought. A thought that breaks the rules and with subtle irony tears down the boundaries of a world that seems so established, traditional, without surprises… And brings a spark out of it!
I was attracted by the surrealist pictures I saw on the web in recent years. From this inspiration and from my experience as a food photographer , comes out the idea of building landscapes with food. Only later I came across by chance, in the Carl Warner’s beautiful foodscapes, and I said “toh, someone crazy like me …” Actually, my works are different from Warner’s, because of the conceptual but also formal paradox. In my vision, the proportions are almost completely distorted, and nothing corresponds to our perception of the experience.
That is how a lemon zest becomes as big as an umbrella, watermelon becomes a cool pool in the summer and the clothes hanging in the sun are the list of ingredients for a dinner. All seasoned with some reminiscence of my reading as a child. Far from being an escape from reality, but rather, an invitation to create our own world. Mine is this, a dimension where to draw, collect, care for, contemplate, everything is outside and inside of us.
ITA
L’abbondanza di cibo a disposizione di tutti. Un mondo idilliaco dove gli alimenti non mancano ma si creano con la sola forza dell’immaginazione.
Un mondo di sognatori che contemplano la bellezza improbabile e vedono la forza del mare mosso in movimenti schiumati di birra, o dove la vellutata foglia di cavolo verza prende la forma di un cappuccetto di ragazza con una lanterna.
Ispirandomi alle opere di Magritte, De Chirico, alla corrente di Lorenzo Alessandri, ho cercato di trasmettere con le mie foto il potere del pensiero surreale. Un pensiero che stravolge le regole e con sottile ironia abbatte i confini di quel mondo che sembra così stabilito, tradizionale, privo di sorprese… E da quel mondo fa uscire una scintilla!
Ero attratta dalle foto di taglio surrealista che vedevo comparire sul web negli ultimi anni. Da questa ispirazione e dalla mia esperienza come fotografa di food è nata l’idea di costruire dei paesaggi col cibo. Solo in seguito mi sono imbattuta per caso nei bellissimi foodscape di Carl Warner, e mi sono detta “toh guarda qualcuno matto come me…” Di fatto, i miei lavori si differenziano proprio per il paradosso concettuale ma anche formale. Nelle mie visioni, le proporzioni sono quasi completamente stravolte, e nulla corrisponde alla nostra percezione del vissuto.
È così che una scorza di mezzo limone diventa grande quanto un ombrello, l’anguria diventa una fresca piscina d’estate e i panni stesi al sole sono l’elenco degli ingredienti per una cena. Il tutto condito con qualche reminiscenza delle mie letture di bambina. Tutt’altro che una fuga dalla realtà, ma anzi, l’invito a creare il proprio mondo. Il mio è questo, una dimensione dove attingere, raccogliere, curare, contemplare, tutto ciò che è fuori e dentro di noi.